TRA CONTEMPORANEITÀ E TRADIZIONE: LA FAMIGLIA ARABA IN ISRAELE NELL’EPOCA DELLA GLOBALIZZAZIONE



Introduzione
L’odierna società palestinese appare profondamente divisa e parcellizzata. L’identità del popolo
palestinese attualmente sembra molto distante da un’immagine di stato o di carattere nazionale
(Bateson, 1972): da una parte abbiamo un consistente numero di cittadini israeliani di origine
palestinese, circa 1.300.000 (22% del totale) in tutto il paese, i quali, pur mantenendo un forte
legame con le proprie origini, tendono ad assumere sempre più le abitudini e le caratteristiche dello
stato a cui appartengono (Della Pergola, 2008 ). Dall’altra parte la popolazione dei Territori
Occupati (West Bank e Gaza Srtip), circa 3.200.000 unità, vivono in condizioni di scarsissima
autonomia sotto lo stretto controllo dell’autorità militare israeliana. La conseguenza più evidente è
un collasso della funzione comunitaria: la società palestinese odierna appare parcellizzata,
scarsamente coesa e a rischio identitario. Paradossalmente, pur vivendo in una condizione di
maggior povertà e deprivazione i palestinesi residenti in Cisgiordania e Gaza possono erigere un
baluardo alla catastrofe identitaria attraverso l’identificazione del nemico nello stato di Israele e del
sionismo colonizzante (Veronese, Said, in press). Il diritto al ritorno e la battaglia per i diritti umani
appendono ad un filo di speranza la resistenza dei Territori, piegati da decenni di assedio e violenze.
La situazione dei palestinesi con “carta blu”1 appare molto più difficile e confusa: disparità di diritti
sociali e civili, marginalità nelle narrative sociali ec. L’osservatorio privilegiato dei cambiamenti
macro appare la famiglia. Tradizionalmente la cultura araba vede nel gruppo famiglia il luogo
simbolico della coesione sociale: la famiglia custodisce le narrative tradizionali e ne perpetua il
valore, entro le mura domestiche e nella conversazione con i vicini vengono nutrite quei racconti
identitari che corroborano la grande narrativa araba (Kazarian, 2005; Feldman et al., 2006). La
famiglia è il luogo privilegiato dell’interazione sociale e economica (Barakat, 1993). Alcuni fattori
sembrano influenzare le aspettative della famiglia palestinese (Fronk et al., 1999): la modernità, che
facilita un progressivo diminuire delle attitudini patriarcali, la classe sociale che seppur risenta del
concentrarsi di gran parte della popolazione verso un basso livello socioeconomico, non può
prescindere dall’influenza della modernità nella scelta dell’educazione, del contatto con i mass
media e con le nuove tecnologie. Infine le aspettative sull’educazione e sull’istruzione, sempre
crescenti anche nelle famiglie più indigenti. Due sono le tendenze attuali della famiglia tradizionale
palestinese, se da una parte l’aumento della speranza della creazione di uno stato palestinese
incoraggia il mantenimento delle tradizioni familiari, in particolare nei campi profughi della
Cisgiordania e di Gaza (Sirhan, 1975), d’altro canto l’erosione della famiglia tradizionale sembra
indicare il progressivo arrendersi ad una costante disgregazione sociale (Abdo, 1991; Darweish,
1989)